L'Ultimo Caravaggio in mostra alla National Gallery di Londra
Alla National Gallery è in corso l'attesissima mostra dedicata a uno dei più grandi artisti di tutti tempi, Caravaggio, e in particolar modo all’ultimo dipinto realizzato: "Il martirio di Sant'Orsola". Fino al 21 Luglio 2024, ingresso libero.
Michelangelo Merisi, famoso con lo pseudonimo di Caravaggio, nacque a Milano nel 1571, in un periodo in cui in Lombardia e in genere nell’Italia del Nord si faceva sempre più forte l’interesse per lo stile realista che portò gli artisti a interessarsi del mondo degli umili, della vita di strada, di occupazioni e gesti usuali. Egli raffigura gli uomini e le loro storie con autentico senso di verità: i suoi santi sono persone comuni, poveri, mendicanti, spesso sporchi e mal vestiti e attraverso loro esprime sentimenti sinceri. Fu un artista provocatorio e non convenzionale: i suoi dipinti, straordinariamente originali, carichi di emotività, intenso naturalismo, illuminazione drammatica e potente narrativa, ebbero un impatto duraturo sull’arte europea, il cui eco è arrivato fino ai giorni nostri. Il suo stile si caratterizza per alcune scene ritagliate con estrema precisione e per le luci intense e drammatiche.
Nel Maggio del 1610 Caravaggio si trovava a Napoli per lavorare a quella che sarebbe diventata l’ultima sua opera; due mesi dopo morì infatti in circostanze misteriose. Tuttavia fu proprio durante i suoi ultimi tumultuosi anni che l’artista realizzò alcune delle sue opere più innovative e sorprendenti.
Pochi dipinti sono in grado di raccontare la parte finale della carriera di Caravaggio come la sua ultima opera, Il martirio di Sant'Orsola (1610, Gallerie d’Italia di Palazzo Piacentini, Napoli), protagonista indiscusso di questa mostra.
Come spesso succede nei suoi quadri, Caravaggio non rispetta l’iconografia tradizionale di Sant’Orsola (che in genere è rappresentata con i simboli del martirio, in compagnia di una o più sue compagne) ma raffigura il momento stesso in cui la santa, avendo rifiutato di concedersi ad Attila, viene da lui trafitta con una freccia, caricando la scena di un tono drammatico ed estremamente realistico.
L’immagine è particolarmente violenta ed è ritratta ad una distanza molto ravvicinata. Caravaggio ci mostra un’intricata interazione di mani colpevoli e innocenti. Ed egli stesso, ritrattosi alle spalle della santa, resta a guardare impotente.
I curatori hanno deciso di esporre il dipinto accompagnato dalla lettera originale che descrive la sua creazione e le tecniche usate (conservata presso l’Archivio di Stato, Napoli); accanto all’opera è esposto anche un altro famosissimo quadro di Caravaggio, ‘Salome con la testa di Giovanni Battista’ (1609–10 circa), appartenente alla collezione permanente della National Gallery di Londra.