Expressionists: Kandinsky, Münter and the Blue Rider
Alla Tate Modern la retrospettiva dedicata al movimento Der Blaue Reiter, una delle avanguardie artistiche più interessanti e innovative del XX secolo. Dal 25 Aprile fino al 20 Ottobre 2024.
La mostra racconta storie di intense amicizie all’interno di un gruppo di artisti che, nei primi decenni del XX secolo, hanno ridefinito e ricreato l’arte moderna.
I curatori della mostra Expressionists Kandinsky, Münter and The Blue Rider si sono soffermati sul lavoro rivoluzionario di una cerchia di amici e stretti collaboratori conosciuti come The Blue Rider, Il Cavaliere Azzurro. All’inizio del XX secolo decisero di formare, secondo le loro stesse parole, ‘un’unione di vari paesi con un unico scopo: trasformare l’arte moderna’. Gli adepti si riunirono attorno a figure di spicco come Wassily Kandinsky, Franz Marc e Gabriele Münter per sperimentare il colore, il suono e la luce, creando un’arte audace e vibrante.
Il gruppo Der Balue Reiter, il Cavaliere Azzurro, diede origine ad un Almanacco realizzato nel 1912 a Monaco e, nello stesso tempo, ad una serie di iniziative, tra cui varie mostre collettive, incontri di progettazione e vacanze di lavoro trascorse insieme: importanti occasioni per discutere di quei rinnovamenti artistici che porteranno pian piano all’abbandono del Razionalismo a favore dell’Irrazionale e dell’Astrattismo. Lo stile, le tecniche e le tematiche utilizzate dagli artisti, cercano di esprimere verità spirituali rappresentate attraverso il valore simbolico dei colori e il rapporto con la musica. Tutti mostrano grande interesse per l’arte medievale e per quella popolare. Il nome Der Balue Reiter, che significa Il cavaliere Azzurro, nasce probabilmente dall’amore di Marc per i cavalli e dal valore che Kandinskij dava all’azzurro che rivela l’umano desiderio dell’eterno’.
Nel percorso espositivo si esaminano i talenti e le scelte creative individuali degli artisti che facevano parte del movimento; dall’interesse di Franz Marc per il colore alle performance freestyle di Alexander Sacharoff. Molto numerose nel gruppo erano anche le donne che hanno avuto un ruolo centrale nello sviluppo e nella fortuna del movimento. Bellissime anche le fotografie sperimentali di Gabriele Münter esposte accanto ai dipinti drammatici di Marianne Werefkin.
La mostra alla Tate Modern si sviluppa attraverso un percorso espositivo brevissimo che copre un arco temporale di pochi ma intensissimi anni. E’ composta da oltre 70 opere, tra dipinti, tele, acquerelli, fotografie, plastici, progetti, schizzi, sculture, installazioni, negativi, lastre, disegni su carta, stampe, documenti inediti, provenienti da collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. E’ suddivisa in varie sezioni, ciascuna delle quali pone l’accento su temi differenti e aree goegrafiche relative ai vari artisti e alla loro provenienza culturale, sociale e geopolitica.
Hanno partecipato e collaborato pittori, scultori, architetti, grafici ma anche studiosi, artisti e registi; ciascuno, a modo proprio, ha raccontato questo particolare momento di transizione dell’arte europea, poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, che ne causò la definitiva dispersione.