Alla Royal Academy of Arts, un’inedita retrospettiva affronta il tema della presenza femminile nell’arte del Novecento in Germania. Fino al 12 Febbraio 2023.
Making Modernism è la prima mostra organizzata nel Regno Unito dedicata alle grandi pioniere nel campo artistico che lavorarono in Germania nei primi anni del XX secolo: Paula Modersohn-Becker, Kӓthe Kollwitz, Gabriele Münter e Marianne Werefkin.
L’esibizione rappresenta e riformula temi come l’autoritratto, la natura morta, il corpo femminile, le rappresentazioni dell’infanzia, i paesaggi e le scene urbane attraverso le esperienze e le prospettive di queste artiste rivoluzionarie che, sebbene meno note e famose delle loro controparti maschili del tempo, come Wassily Kandinsky, non sono state meno centrali per la nascita e lo sviluppo di approcci radicali e nuove tendenze nell’arte europea del XX secolo.
La profonda compassione e le immagini di coloro che soffrono sono alla base dell’esperienza pittorica di Kӓthe Kollwitz; le sue rappresentazioni espressive raggiungono effetti sorprendenti e profondità emotiva attraverso i contrasti tra luce e oscurità, la densità delle linee e la chiarezza del gesto pittorico.
Divisa tra la vita domestica e lo studio, Paula Modersohn-Becker ha ritratto le donne sotto una luce nuova e sorprendente; fu fortemente influenzata da Van Gogh, Cézanne e Gauguin, e fu particolarmente colpita dal lavoro di Rodin, che considerava il più grande artista vivente.
Marianne Werefkin, di origine russa, ha ideato invece uno stile inquietante e idiosincratico molto personale; i suoi dipinti spesso rappresentano piccole figure curve in abiti scuri, perse nei propri pensieri o che lottano per le strade, cariche di bambini e sacchi della biancheria.
Tra i membri fondatori del Blaue Reiter, il gruppo artistico che fu al centro dell’Espressionismo tedesco, Gabriele Münter ha sviluppato un metodo pittorico spontaneo che cattura l’essenza e le forme delle cose: i suoi interni, le nature morte, i ritratti e i paesaggi sono caratterizzati dalla forte intensità dei colori e da forme audaci, semplificate fino all’essenzale.
Molti critici hanno voluto vedere nei quadri di queste artiste la volontà di sfidare lo strapotere del ‘maschio conservatore’ nel mondo artistico del tempo e di affermare il valore e il talento delle donne: molto spesso, infatti, soprattutto fino a qualche decennio fa, il contributo artistico delle donne è stato oscurato dal potere degli uomini.
La mostra, organizzata dalla Royal Academy of Arts di Londra, si sviluppa attraverso un percorso espositivo che copre i primi venti anni del Novecento. E’ composta da 65 opere, molte delle quali mai esposte in precedenza in UK, tra tele, disegni, acquerelli, opere su carta di grande valore, provenienti da collezioni pubbliche e private in tutto il mondo.
I curatori, pur mettendo in primo piano l’individualità e l’unicità di ogni artista, hanno allo stesso tempo evidenziato le forti affinità esistenti tra di loro. Combinando opere realiste, inquetanti, audaci o in scala intima, questa mostra esplora i temi dell’identità, della rappresentazione e dell’appartenenza, tutt’oggi di grande attualità.