La National Gallery presenta una mostra imperdibile dedicata alle vedute di uno dei più importanti e noti artisti italiani del XVIII secolo: Bernardo Bellotto. Dal 22 Luglio fino al 31 Ottobre 2021.
NG6668 Bernardo Bellotto The Fortress of Königstein from the North 1756-8 Oil on canvas 132.1 × 236.2 cm Bought with the support of the American Friends of the National Gallery, The National Gallery Trust, the Estate of Mrs Madeline Swallow, Art Fund (with a contribution from The Wolfson Foundation), Howard and Roberta Ahmanson, The Deborah Loeb Brice Foundation, Mrs Mollie W. Vickers, The Manny and Brigitta Davidson Charitable Foundation, The Sackler Trust and through private appeal, 2017 © The National Gallery, London
Per la prima volta nella loro storia, dopo più di 250 anni, i cinque dipinti che rappresentano la fortezza di Königstein, sono esposti insieme in un’unica sala della National Gallery. Un evento imperdibile che permette al pubblico di ammirare gratuitamente l’opera di uno dei pittori italiani più importanti del Settecento.
Bellotto (1722–1780) dipinse questa imponente veduta storica, non una ma ben cinque volte; essa rappresenta la fortezza di Königstein (in tedesco: Festung Königstein), chiamata anche la Bastiglia sassone, una delle più grandi fortificazioni costruite in cima a una collina in Europa, situata a circa 40 km a sud-est di Dresda, nella pittoresca valle dell’Elba, in Germania. Nella mostra i curatori hanno riunito, per la prima volta nella storia, le cinque vedute monumentali, compresa quella recentemente acquisita proprio dalla National Gallery che rappresenta la fortezza vista da nord che si staglia nettamente contro un pallido cielo serale.
I cinque dipinti furono realizzati quando Bellotto era al culmine della carriera, come pittore di corte di Augusto III, elettore di Sassonia e re di Polonia; le opere furono commissionate come parte di una serie più ampia di ben 30 paesaggi di Dresda e dei suoi dintorni.
Le vedute di Königstein mostrano l’antica fortezza sia dall’esterno, attraverso le sue imponenti mura, che dall’interno. Bellotto riesce a catturare sia l’insieme che i dettagli del sito, su tele che misurano più di due metri di larghezza. I visitatori possono così ammirare l’imponenza e le forme spigolose della fortezza, ma anche i dettagli delle finestre, delle pareti di pietra fatiscenti, oltre ai minuscoli soldati sui bastioni e alle donne che stendono il bucato nel cortile.
Bellotto è stato, insieme a Canaletto e Sguardi, uno dei pittori più importanti ed innovativi della pittura del Settecento italiano, tra i primi a sperimentare il genere del Vedutismo, una tecnica pittorica con cui si rappresentano paesaggi naturali e urbani, non più come sfondo di scene storiche, mitologiche o sacre, ma come veri protagonisti del quadro. L’uomo non è più il soggetto principale ma diventa una presenza secondaria. La ‘Veduta’ si basa su un’approfondita conoscenza prospettica e su una grande attenzione per il dettaglio. La diffusione del Vedutismo fu molto legata alla moda del ‘Grand Tour’, il viaggio di formazione dei giovani nobili e borghesi dell’Europa del Nord che, facendo tappa nelle principali città italiane, giungevano fino al Sud della penisola e in Sicilia, per ammirare le testimonianze classiche e le bellezze naturali. I dipinti erano in genere di dimensioni ridotte perché considerati souvenir (ricordi) dei luoghi visitati.
Per molti decenni Bellotto è stato trascurato e sottovalutato, a favore del suo più famoso zio e maestro, Canaletto; tuttavia oggi è riconosciuto come una delle personalità artistiche più importanti e innovative del XVIII secolo. Applicando ciò che aveva appreso a Venezia alle sue originalissime rappresentazioni panoramiche del nord Europa, Bellotto portò la tradizione della veduta in una direzione completamente nuova, originale ed internazionale.
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